Sport negli Stati Uniti

Basket

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Il basket negli Stati Uniti è nato nel 1891, in una scuola di Springfield (Massachusetts), da un’idea di James Naismith (1861-1939), un insegnante di educazione fisica e futuro ministro presbiteriano, della Y.M.C.A. (Young Men's Christian Association). Avendo una classe particolarmente indisciplinata gli fu chiesto di inventarsi un gioco che tenesse i ragazzi occupati e tranquilli; dato che si era in pieno inverno e faceva troppo freddo per poterli fare uscire, si inventò un gioco al coperto.

Fu così che Naismith ripensò al gioco che faceva da bambino, in Canada, con i suoi amici chiamato “duck on a rock”: bisognava cercare di far rotolare giù un grosso masso da una roccia lanciandogli addosso delle pietre più piccole. Gli venne in mente inoltre di come i giocatori di rugby lanciassero dei palloni dentro ad una scatola, e attaccò così delle scatole in alto da dover centrare lanciando un pallone. Se le scatole erano introvabili, le sostituiva con delle ceste da pesca. Il libro “100 Years of Hoops” di Alexander Wolff afferma che Nasimith tracciò le regole del gioco in un’oretta, la maggior parte di esse sono tutt’ora applicate.

La diffusione del basket si deve soprattutto ai ragazzi che si diplomavano all’YMCA, che viaggiavano sempre tanto. Naismith spiegò a tutti le regole, diffondendole. Il gioco in se era semplice e si svolgeva al coperto, ideale per l'inverno. Forrest 'Phog' Allen (1885-1974) fu il primo allenatore di basket all'interno di un college; erede di Naismith giocò per lui all’università del Kansas proseguendo come allenatore e vincendo 771 partite. Tra i migliori giocatori che allenò Allen ci fu Wilt Chamberlain, che diventò un grandissimo campione del basket professionistico (suo è infatti il record di 100 punti segnati in una sola partita).

Nel 1898 venne giocato il primo campionato professionale: il guadagno dei giocatori era di 2,50 dollari se si giocava in casa e 1,25 per le partite fuori casa. Quasi un centinaio di anni dopo, il campione Juwan Howard dei Washington Bullets – ora si chiamano Washington Wizards – riceveva la proposta di oltre 100 milioni per giocare sette stagioni sia dai Bullets che dai Miami Heat.

Sono molti i giocatori stranieri che vengono arruolati nelle squadre della NBA (National Basketball Association), che però tornano a rappresentare la propria Nazione durante lo svolgimento dei Giochi Olimpici. Nel 1996, proprio durante le Olimpiadi, gli Stati Uniti erano rappresentati dalla squadra chiamata “Dream Team”, ossia tutti i suoi migliori giocatori professionisti. Riuscì a vincere la medaglia d’oro, ma non senza trovare grosse difficoltà; questo perché il basket a livello mondiale sta diventando sempre più uno sport praticato e seguito.

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