Geografia Stati Uniti

Fiumi degli Stati Uniti

Fiumi degli Stati UnitiLa situazione dei fiumi presenti negli Stati Uniti è legata a fattori orografici, che rendono molto semplice la loro articolazione e separano nettamente i due versanti oceanici, dell’atlantico (che comprende l’importante fronte del golfo del Messico) e del pacifico; la separazione dovuta alle Montagne Rocciose viene definita Continental Divide. Al contrario, risulta meno netta la separazione tra i tributari nei mari a nord e a sud del territorio, dovuto alla minore densità di montagne importanti e a causa delle glaciazioni dell’epoca pleistocenica, che hanno creato grossi laghi cosiddetti laurenziani.

Sugli altopiani all’interno delle Montagne Rocciose troviamo dei bacini chiusi, chiamati endoreici perché appunto privi di emissari. A seconda dell'aridità del clima, manca completamente una rete idrografica in superficie (queste zone sono dette areiche). In generale, è opportuno dire che L’idrografia degli Stati Uniti è caratterizzata e influenzata dai fattori climatici e soprattutto dalla frequenza delle piogge, tutti fattori questi capaci di decidere da soli il corso dei fiumi: attraverso l’evaporazione per esempio, indebolendo lo scorrere delle acque, oppure gelando completamente le acque e rendendoli quindi inutilizzabili nei periodi freddi, soprattutto nelle località a nord-est del paese.
Complessivamente, tra le superfici idrografiche che sono state drenate in tutto il territorio degli Stati Uniti, le più estese sono quelle tributarie del golfo del Messico – circa 4,5 milioni di kmq – che convogliano la maggior parte dell’acqua nel fiume Mississippi: la sua portata delle acque varia a seconda delle piogge e dell'apporto degli affluenti (ad esempio il Missouri, l’Ohio ed altri) che, durante la stagione estiva, lo alimentano da un minimo di 8000 ad un massimo di 40 000 mc/secondo.
Si è cercato di imbrigliare e di drenare il percorso dei fiumi lungo le pianure centrali, ma a causa dell’irregolarità del regime e di altri fattori estrinsechi, le acque fluviali interne non sono facilmente adatte alla navigazione. Sul versante del Pacifico, a causa del fatto che d’estate ci sia poca acqua, aumentando così i dislivelli, la navigazione sui fiumi tributari è impossibile; grazie però a parecchi utili sbarramenti che sono stati creati, si è arrivati a sfruttarli per scopi idroelettrici.
I fiumi del versante atlantico, invece, sono pieni di cascate e ripide (la zona è nota come Falls Line), e decisamente più facili da navigare, avendo estuari con ottime vie di penetrazione verso l’interno. Il bacino più grande, che sta a metà tra il Canada (per la maggior parte) e gli Stati Uniti, si chiama San Lorenzo, le cui acque sono alimentate dai cinque Grandi Laghi (Superiore, Huron, Erie, Michigan e Ontario), complessivamente composti da una superficie di 250.000 kmq. C’è anche da ricorda il Grande Lago Salato, nello Utah, con la sua superficie di 4690 kmq, ubicato sugli altopiani delle Montagne Rocciose in un bacino endoreico.
Tra i fiumi che scendono dai Monti Appalachi, sulla costa orientale del paese, troviamo l’Hudson, il Delaware, il Susquehanna, il Potomac e il Savannah, tutti di portata considerevole. Nell'interno sud, le acque vengono convogliate nel golfo del Messico, attraverso il Mississippi, anche attraverso i suoi affluenti come l’Ohio, il Tennessee e l’Illinois.

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