Leggende e folklore americano
Halloween
La zucca, simbolo per eccellenza della festa di Halloween, viene intagliata cercando di creare un volto il più grottesco e terribile possibile illuminandolo con una candela che viene messa all’interno. Tra le tante leggende di Halloween troviamo quella di un tal Stingy Jack detto “Ne'er-do-well” (che tradotto sarebbe “non ne faccio una giusta”), uno scansafatiche con un brutto carattere, giocatore d’azzardo e a cui piaceva parecchio bere. La leggenda proviene sempre dallo stresso posto, non gli Stati Uniti, bensì l'Irlanda.
La terribile carestia che investì l’Irlanda verso la metà del XIX secolo, il cui ricordo è ancora oggi molto vivo nei suoi abitanti, spinse gli abitanti più poveri ad abbandonare le proprie case per cercare fortuna negli Stati Uniti e ricreare, così come avveniva per molte altre comunità europee, una propria identità oltre oceano. Tra le festività che queste emigrati in terra straniera usavano festeggiare, per poter mantenere vive tutte le tradizioni e i costumi della loro patria, c'era anche il 31 ottobre, la festa di Halloween. L'usanza si diffuse ben presto in tutta la nazione, diventando praticamente una festa nazionale.
Negli ultimi decenni, grazie soprattutto al cinema e alla televisione, gli Stati Uniti hanno esportato la festa in tutto il mondo, require_oncendo una gran fetta d’Europa, che ai primi tempi non vi partecipava. Tema principale di film e telefilm, nonché di racconti e libri horror, è la famosa zucca illuminata, che sin dall'origine veniva sempre accompagnata da bambini mascherati, intenti a girare per le case bussando alle porte per ottenere dolciumi e piccoli regali. Negli Stati Uniti la festa ha perso il suo significato religioso e dimenticato i rituali più antichi, diventando un ricco business e un’occasione per divertirsi e festeggiare. Per l'occorrenza pare che gli Americani spendano due milioni e mezzo di dollari in travestimenti, decorazioni e feste!
Le origini religiose di Halloween derivano dalla tradizione Cattolica e più precisamente dal calendario gregoriano, il quale, come è noto, oltre a riservare ad ogni Santo un giorno prestabilito, assegna il 1° novembre a tutti i Santi. La denominazione antica del nostro 'Ognisanti' in lingua inglese (All Saints’Day) era All Hallows’Day.
I popoli antichi iniziavano le celebrazione di 'Ogni Santi' al tramonto del 31 ottobre e cioè alla vigilia del 1° Novembre, che veniva chiamata “All Hallows’ Eve” (Eve vuol dire vigilia) o e “All Hallows’ Even” (Even significa sera) che abbreviata col passare del tempo in Hallows’ Even, divenne Hallow-e’en e, per finire Halloween. Le origini e i festeggiamenti di Halloween sono però molto più antichi e cioè pagani, affondano le loro radici addirittura nella civiltà Celtica: per gli antichi celti che abitavano le zone della Gran Bretagna, dell’Irlanda e della Francia il 1° Novembre era l’inizio del Nuovo Anno. Si salutava la “stagione calda” che finiva, dando il benvenuto alla stagione “delle tenebre e del freddo”.
I celti chiamavano la notte tra il 31 ottobre e il 1° novembre Samhain: era per loro il momento più solenne di tutto l’anno druidico e il più celebrato del calendario. Infatti tutte le loro leggende più importanti, le gesta epiche, le saghe antiche, le battaglie raccontate di re ed eroi si svolgevano durante la notte di Samhain. Gran parte delle leggende avevano come tema principale la fertilità della Terra e il superamento della buia stagione invernale: tutti attendevano il momento più buio dell’anno con un senso di paura e timore e celebravano con rispetto cosmico, panico e terrore l’inizio del regno del Dio delle Tenebre che durava sei mesi: Samhain (Samain, Samhuin).
Era credenza dei Celti che durante la vigilia del nuovo anno (31 Ottobre) tutti gli spiriti dei morti venissero chiamati dal Signore della Morte, Samhain Principe delle Tenebre, sconvolgendo così tutte le leggi spazio-temporali che venivano sospese lasciando che il mondo degli spiriti si unisse al mondo dei vivi. Si pensava infatti, a quei tempi, che il mondo dei morti fosse una felice terra dell’eterna giovinezza detta Tir nan Oge e che essi soggiornassero con il Popolo delle Fate sulle collinette che circondano le terre della Scozia e dell’Irlanda.
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