Personaggi famosi americani
Marlon Brando
Marlon Brando nacque il 3 aprile del 1924 nel Nebraska, ad Omaha. Figlio di un rappresentante commerciale e di un’attrice, prese dalla madre la grande amore per il teatro, tanto da iscriversi ad una scuola di recitazione e di trasferirsi poi a New York per frequentare la scuola degli Actor’s Studio. Il giovane Marlon suonava la batteria ed amava le moto, ma era evidente la sua naturalezza e spontaneità nei confronti della recitazione, anche grazie alla sua enorme espressività ed un’acuta intelligenza.
Il debutto di Brando avvene nel 1944, a soli a vent’anni, in un teatro di Broadway, nella commedia tragicomica I Remember Mama; il grande successo arrivò però solo tre anni dopo, grazie al ruolo crudo interpretato ne Un tram che si chiama Desiderio, opera teatrale di Tennesee Williams. Nel 1951, gli fu affianco Vivien Leigh nella pellicola cinematografica omonima diretta da Elia Kazan. Marlon non era digiuno dell’ambiente cinematografico: il suo esordio al cinema, infatti, avvenne un anno prima, nel film di Fred Zinnermann Uomini, dove recita la parte di un ex soldato paraplegico.
Agli occhi degli addetti ai lavori, l'attore veniva definito come antipatico e scorbutico, trattava male i giornalisti e i suoi colleghi; tuttavia, la sua maleducazione e ruvidità di carattere affascinò e sedusse il pubblico giovane, che lo idolatrarono al punto di imitarlo nelle gestualità, nella mimica facciale e nel modo di vestire.
I suoi film sono ancora oggi considerati tra i più grandi miti della cinematografia americana: “Il selvaggio” (1954), “Giulio Cesare” (1953), “Viva Zapata” (1952), “Fronte del porto” (1954), con cui vincerà anche un Oscar come miglior attore. Grazie alla sua superlativa recitazione in questi film, vincerà il premio BAFTA come miglior attore internazionale per ben tre anni consecutivi, dal 1952 al 1954.
Brando era impegnato anche nel sociale: nel 1963 prese parte alla marcia per i diritti civili. Il suo declino iniziò alla fine degli anni Sessanta, quando Charlie Chaplin lo trascinò nella sua ultima, malinconica e struggente opera dal titolo La contessa di Hong Kong.
Dimostrò sempre una particolare preferenza per le donne orientali: la sua prima moglie da cui ebbe un figlio, Anna Kashfi, fu ripudiata quando scoprì che la sua nazionalità era inglese e non indiana; successivamente, sposò Movita, una donna messicana che mise al mondo due bambini; infine, Brando sposò una nobile hawaiana di nome Tarita, che gli diede altri due eredi.
Bertolucci riporterà dietro la cinepresa Marlon Brando con il film Ultimo tango a Parigi, affiancandogli Maria Schneider, pellicola che gli valse un’altra candidatura all’Oscar. Il film fece urlare allo scandalo e nonostante il sostegno di milioni di fan, in Italia fu addirittura denunciato assieme alla Schneider con l’accusa di concorso in atto osceno.
Dopo l’avventura con Bertolucci, Brando ritornò nella sua dimora nei Mari del Sud, comprata con il denaro guadagnato durante gli anni del suo successo. I film che girò in seguito non riscossero grande successo, ma l'attore era volitivo e voleva lavorare, anche se i registi non lo ricercavano più a causa del suo evidente sovrappeso. Non si diede per vinto e si iscrisse ad un provino sotto falso nome, vincendolo ed interpretando: era Il Padrino di Coppola, dove ebbe il ruolo di don Vito Corleone, un anziano patriarca di una famiglia mafiosa. Grazie a due batuffoli di ovatta posti dentro la bocca, il viso di Brando divenne irriconoscibile. Il suo sguardo e la sua mimica diedero un’intensa interpretazione dell’omertà e del mistero che racchiude la mafia: fu matematica quindi la vittoria di un’altra statuetta, ma Brando la rifiutò, unico caso nella storia degli Oscar insieme al suo collega George C. Scott.
Nel film Superman del 1978 apparve per qualche minuto, interpretando il padre di Clark Kent ed incassando un cachet di tre milioni di dollari. Un’altra intensa parte, anche se secondaria, gli fu data l’anno dopo in Apocalypse Now, nel quale recitò il ruolo di un colonnello americano reso pazzo dalla sua esperienza in Vietnam. Nonostante il suo nuovo aspetto fisico, completamente opposto agli anni della sua gioventù, la sua bravura continuò ad alimentare la stima dei suoi fan.
Nel 2001 ci fu la sua ultima apparizione nel grande schermo, nel film The Score, dove recita affianco a Robert De Niro. Tre anni dopo, Brando spirò presso un ospedale di Los Angeles, ucciso da un collasso polmonare.
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