La lingua americano

Multilinguismo in America

Multilinguismo in AmericaGli Stati Uniti sono una nazione prettamente multilingue: nel Paese sono attualmente parlate più di trecento lingue oltre l’inglese. Prima della nascita dello stato stesso, nel 1776, venivano anche parlate le lingue tipiche dei nativi americani, che sono ancora attive ma che rischiano l'estinzione: difatti, molti statunitensi non conoscono per nulla linguaggi come l’Amharic, l’Apache, il Cushite, l’Hidatsa, l’Hopi o lo Zuni, anche se ancora oggi sono parlate. A questo panorama linguistico autoctono, grazie ai processi migratori si aggiungono altre lingue di provenienza africana, asiatica ed europea. Tuttavia, la presenza di numerose lingue diverse dall’inglese non ne hanno minato la predominanza: l’intera popolazione statunitense accredita come nazionale la lingua di Shakespeare, nonostante gli altri linguaggi siano usati nella quotidianità.

L’esistenza di queste numerose lingue non ha minimamente intaccato l’identità nazionale degli Stati Uniti, a dispetto di quanto minacciato dai più allarmisti; infatti, la popolazione immigrata ha accettato ed integrato l’inglese come rimedio all’emarginazione. Anche nelle zone con  ingente uso dello spagnolo come la Florida, è fondamentale saper parlare l’inglese.  

Antonio Villaraigosa è stato eletto come sindaco di Los Angeles utilizzando per la sua campagna elettorale principalmente l’inglese, con qualche sprazzo di spagnolo; l’inglese è stato comunque determinante per la sua elezione. Da quel momento, anche altri politici hanno iniziato ad adoperare lo spagnolo nei loro discorsi, anche se non ne erano dei perfetti conoscitori: nel 2004 anche George W. Bush e John Kerry lo usarono, sebbene in modo molto elementare; pure il sindaco di New York, Michael Bloomberg, portò avanti la sua campagna elettorale utilizzando lo spagnolo nei suoi spot. 

Ventisette Stati americani hanno, in seguito, decretato legalmente l’ufficialità dell’inglese, preoccupati del grande ascendente dello spagnolo; tre Stati hanno addirittura proibito l’insegnamento bilinguistico nelle scuole. Nonostante gli sforzi governativi, la vita di tutti i giorni non è cambiata: la lingua inglese non viene imparata velocemente dagli immigrati. I nativi americani hanno sicuramente accusato il colpo in maniera maggiore, dato che i loro avi hanno abitato quelle terre molto prima che i coloni anglofoni arrivassero in America; i conquistatori hanno sottratto loro le terre e ne hanno decimato la popolazione, togliere loro anche la propria lingua suona quasi come un insulto alla orgogliosa cultura indiana.

L’ufficializzazione dell’inglese come lingua nazionale avrebbe dovuto teoricamente rendere più unita  la nazione, in realtà gli States non necessitano di questo tipo di leggi per affermarsi come massima potenza mondiale. Il vigore degli statunitensi si esprime grazie anche al multilinguismo che anima il Paese, ed è un elemento che attira moltissime persone da tutto il mondo.

 

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